"Moshi Moshi" vuol dire "Pronto?" in giapponese e racconta la storia triste, ma anche piena di speranza, di una figlia e una madre che perdono il padre e marito in maniera tragica.
Due dolori molto grandi, molto diversi eppure simili. Per superare il proprio, Yoshie, la figlia, si traferisce nel quartiere bohèmienne di Shimokitazawa seguita, a breve distanza di tempo, dalla madre. Inizia così una convivenza che piano piano le aiuterà, grazie alla sola presenza fisica dell'altra, ad elaborare il dolore, ad accettarlo e a capire che un'altra vita è possibile.
Un romanzo triste, sì, che parla di morte, ma anche di rinascita, di coraggio e
di speranza con il linguaggio leggero ed evocativo che amo tanto in Banana Yoshimoto.
Voi avete degli autori preferiti? Di cui possedete tutte le opere? Io vi ho già parlato di Isabel Allende...per ben tre volte (qui, qui e qui) e Jostein Gaarder, ora sapete che amo anche Banana Yoshimoto!
Buon week end!
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